Se siete qui probabilmente site in cerca della ricetta definitiva per trattare i vostri reperti con l’acido ossalico. E vi assicuro che se portate a casa qualche scatoletta che poi mostrerà scritte e colori, vedrete questi oggetti in modo completamente differente. All’opera!
Ricetta
- 20 grammi di acido ossalico per ogni litro di acqua
- acqua quanto basta e calda (quella del rubinetto va bene)
- immergere il pezzo e ogni ora dargli una spazzolata con uno spazzolino da denti
- per una scatoletta tra le 3 e le 6 ore si arriva alla fine della pulizia
- immergere il pezzo in abbondante acqua, magari con 20 grammi litro di bicarbonato, per eliminare l’acido
- lavare il pezzo in acqua corrente spazzolando con uno spazzolino
- asciugare molto bene il pezzo con il phon
- stendere un velo di olio di paraffina
- mettere in mostra
Più avanti trovate dei video che vi mostrano il processo anche con l’uso di altri acidi.
Cominciamo con le osservazioni. Innanzi tutto non stiamo producendo medicinali, quindi la precisione e la purezza dei composti non è richiesta.
E’ però semplice pesare 20 grammi di acido ossalico piuttosto che andare a cucchiaiate, quindi almeno questo…
E’ praticamente impossibile mantenere l’acqua calda per tre/sei ore, non fatevene un problema a meno che non vogliate diventare professionisti del restauro di scatolette e vi procuriate un contenitore a temperatura controllata.
Dove acquistarlo
Io non ho avuto voglia di cercare per ferramenta, farmacie e consorzi agricoli (lo usano in apicoltura): lo trovate online e vi arriva direttamente a casa.
La patina gialla (ossalato ferroso)
Se lasciate in ammollo per troppo tempo, inizierà a formarsi una patina gialla difficile da togliere. Se la notate, fermatevi subito, probabilmente più di così non si può rimuovere la ruggine.
La patina gialla dovrebbe essere ossalato ferroso, che non è solubile in acqua. Quando l’acido ossalico agisce sulla ruggine, produce ossalato ferrico (leggermente solubile) che poi può degradarsi in ossalato ferroso e depositarsi.
I raggi ultravioletti sembrano aiutare questo processo, quindi non mettetevi a fare il trattamento sotto il sole.
E’ anche probabile che una volta “sciolta” la ruggine, l’acido inizi a reagire con il ferro che si è scoperto producendo direttamente l’ossalato ferroso che resta come deposito giallo.
Purtroppo non ho trovato informazioni a me comprensibili (non sono un chimico). Per prova, mettendo in ammollo una scatola già trattata con ormai solo ferro esposto in una soluzione di acido nuova, ha iniziato ben presto a fare la patina gialla, quindi non è necessariamente un problema di acido “esausto”.
Protezioni usando l’ossalico
Indossate sempre i guanti, che male non vi fa.
Se spazzolate il pezzo mentre è immerso in acido, lo spazzolino genera delle micro goccioline che finiscono nel vostro naso (lo so bene e vi lascio immaginare il perché): abbiamo le mascherine per il Covid, usiamole.
Chiaramente, occhiali protettivi.
Colore della soluzione
L’acido agisce sulla ruggine producendo ossalato ferrico. La soluzione con ossalato ferrico e ancora tanto acido dovrebbe essere verde, diventa gialla quando l’acido cala e ambra quando l’acido è poco.
Un colore ambrato potrebbe quindi significare che l’acido ossalico si è esaurito e se il trattamento deve continuare bisogna fare una nuova soluzione.
Magari farò delle prove!
Video sull’uso dell’acido ossalico per il restauro
Ecco un video sull’uso dell’ossalico per il restauro di scatolette della prima guerra mondiale, fino al trattamento finale con olio di paraffina.
Il video sotto è il restauro di un elmentto, con una procedura più lunga ed articolata che offre molti spunti.