Questa scatoletta è definita “non comune” dal libro “La grande guerra di latta, volume 3” a pagina 18. La nostra è in pessime condizioni si distingue appena che è prodotta dalla Società Alimentare Milanese.
Conteneva filetti di acciughe salate all’olio di oliva.
E’ stata conservata per puro caso perché al ritrovamento si presentava come un pezzo da buttare per quanto ancora solida: non aveva nemmeno 1 millimetro quadrato di colore visibile che invitasse al recupero.
Invece il trattamento con acido ossalico (20 grammi per litro), in acqua calda, ha portato alla luce qualche colore e qualche scritta. Peccato per il fondo, dove dovrebbe esserci un disegno che non sembra recuperabile.
Il restauro si è limitato al bagno in acido che si sarebbe potuto prolungare, ma non volendo rischiare i già delicati colori, ho preferito fermarmi e dare solo una protezione con olio di paraffina. Forse proteggendo le parti recuperate e provando con acido fosforico, si sarebbe potuto ottenere di più.
Lo farò con la prossima (e mia, questa era di un amico)!